Il seguente scenario si basa su una situazione reale in Germania. Potrebbe differire da una situazione simile in qualsiasi altro paese a causa delle specificità dei regolamenti nazionali di applicazione della legge. Per maggiori dettagli vai alla sezione Informazioni specifiche per paese di questo modulo e scegli il paese di tuo interesse.
Una donna chiama la centrale di polizia. Sembra sconvolta e non riesce a calmarsi. Racconta di essere stata picchiata dal marito e che ora è nascosta in camera da letto con la porta chiusa. Il marito sta tentando di entrare nella stanza. In casa ci sono anche due bambini piccoli (2 e 3 anni).
Una pattuglia della polizia risponde alla chiamata. Nell’appartamento trovano il marito aggressivo e la moglie spaventata, così come i due bambini. La coppia sta ancora litigando, così gli agenti di polizia li separano. L’agente Miller rimane nella stanza con il marito, l’agente Simon parla con la moglie in cucina.
La moglie racconta che il marito è tornato a casa e si è accorto che la cena non era ancora pronta. Questo lo ha fatto infuriare. Non ha voluto ascoltare le giustificazioni della moglie che ha dovuto prendersi cura del bambino malato. All’inizio hanno solo litigato, poi l’uomo l’ha colpita due volte sul volto ed insultata più volte. Era già successo. Lui è una persona abbastanza irritabile ed impulsiva. Dopo il marito ha cominciato a tirarle addosso degli oggetti (c’erano piatti rotti su tutto il pavimento). Lei si prende cura dei bambini tutto il giorno mentre il marito è a lavoro. La signora vorrebbe sporgere denuncia ai danni del marito.
Mr Kahn, presumo sappia come mai siamo qui. Sua moglie ci ha detto che lei l’ha picchiata sul volto ed insultata. Secondo quanto ci ha detto, si è messo anche a tirare oggetti in casa.
Fesserie! Semplicemente lei urla tutto il tempo. Devo difendermi. Ha semplicemente ingigantito tutto. Dovrebbe invece curarsi dei suoi doveri di moglie. Dovreste parlare con lei di questo...
Mr Kahn, non sono qui per giudicare, non ero presente durante il litigio. Ho una dichiarazione di sua moglie che la accusa di violenza verbale e lesioni fisiche. Devo quindi leggerle i suoi diritti. Non c’è bisogno che commenti le accuse.
Lei mente. Non ho fatto niente.
Sua moglie ha visibili segni sul viso.
Se li è procurati da sola. E ora si suppone che sono un picchiatore.
Mr Kahn, per favore si calmi. Le spiego come procederemo. Mi ascolti. Prima di tutto mi dia per favore la sua Carta d’Identità.
Perché ne avete bisogno? Conoscete il mio nome.
Mr Kahn, necessito di tutti i suoi dati personali per completare la denuncia.
Bene. Ecco qua. Poi?
In base ai fatti, con il presente atto, la espelliamo dal suo appartamento con l’accusa di violenza domestica. Questo significa che non potrà entrare nell’appartamento per i prossimi 10 giorni, né di giorno, né di notte. Se lo fa intraprenderemo azioni esecutive nei suoi confronti. Per esempio la possiamo tenere in custodia. Capisce?
Volete che abbandoni il mio appartamento? Non potete farlo. Io pago l’affitto. Fate andare via mia moglie. Non lavora nemmeno, guadagno io tutti i soldi.
Mr Kahn, deve abbandonare l’appartamento, che lei sia il locatario oppure no. Sua moglie si sta prendendo cura del suo figlioletto malato. Farei un errore a privarli della loro dimora. Per questo abbiamo deciso che sarà lei ad abbandonare l’appartamento. Questo aiuterà a calmare la situazione e darà a lei e a sua moglie del tempo per ripensare alla questione. Per favore ci dia tutte le chiavi che ha dell’appartamento, della cassetta della posta e della cantina.
Non avete il diritto di fare questo. Non vi darò proprio nulla. I bambini possono rimanere con me.
Mr Kahn, mi pare che non capisca. Abbiamo già deciso. Lascerà l’appartamento in 20 minuti al massimo. Ci consegnerà le sue chiavi altrimenti le dovremo prendere con la forza. Può preparare l’essenziale, poi lasceremo la casa insieme.
Dove pensate che possa andare? Si suppone che dormirò per la strada?
Ha qualche amico o parente che la potrebbe ospitare?
No, non ne ho, ho solo qualche conoscenza superficiale con i vicini.
Se non ha alcun posto dove andare, le possiamo fornire l’indirizzo di alcuni centri di accoglienza. Per favore prepari le sue cose.
(Il marito prepara le cose più importanti e consegna le sue chiavi ai poliziotti.)
Mr Kahn, ora sa dove andrà a stare?
No, non lo so.
Qui c’è l’indirizzo di un centro dove può stare. Avremo bisogno del suo indirizzo di posta elettronica, per contattarla nei prossimi giorni. Me lo potrebbe scrivere per favore?
Come posso entrare nel mio appartamento se non ho le chiavi?
Potrà recuperare le sue chiavi presso la stazione di polizia fra 10 giorni. Dovrà presentare il documento che le ho appena dato il quale dice che lei ci ha consegnato le chiavi. Lo capisce?
Sì, capisco.
Non potrà entrare nel suo appartamento nei prossimi 10 giorni e le è rigorosamente vietato contattare sua moglie.
Mi proibite anche di incontrare i miei figli?
Darle la possibilità di incontrare i suoi figli è responsabilità dei servizi di Protezione dell’Infanzia e della Gioventù. Per favore segua il suo ordine restrittivo nei prossimi 10 giorni. Può contattare un avvocato in qualsiasi momento. Ha altre domande?
No, non ne ho.
(Il marito saluta i suoi figli. La moglie viene informata che l’agente di polizia tornerà a breve per interrogarla. Gli agenti di polizia scortano l’uomo fuori.)
Signora Kahn, ora devo procedere ad interrogarla per poter sporgere la denuncia.
Mio marito se ne è andato?
Sì, è stato rilasciato un ordine restrittivo nei suoi confronti, per i prossimi 10 giorni non gli sarà permesso di contattarvi o di venire qui all’appartamento.
Ha ancora le chiavi?
No, abbiamo sequestrato le sue chiavi dell’appartamento, della cassetta della posta e della cantina.
Bene. È un sollievo che se ne sia andato. È sempre così e la cosa peggiore è che i bambini assistono a tutto questo.
Capisco come si sente. Per questo abbiamo deciso che lei e i bambini potete rimanere nell’appartamento. Penso che la situazione si calmerà nei prossimi giorni e potrà pensare a cosa fare poi.
È stata colpita al volto? Ha bisogno di un dottore?
No, non credo. Fa ancora male, se peggiora andrò dal mio dottore.
La intervisterò in quanto è stata testimone dell’accaduto. Prima di tutto devo leggerle i suoi diritti. Deve rilasciare una dichiarazione veritiera su quanto avvenuto e darci i suoi reali dati personali. In qualità di moglie non dovrà per forza testimoniare contro suo marito, può rimanere in silenzio.
Capisce quello che le ho detto? Vuole rilasciare una dichiarazione?
Sì, lo voglio. Non posso più sopportarlo. Deve accettare che non può andare avanti così.
(L’agente di polizia registra la dichiarazione)
Signora Kahn, ci ha descritto l’accaduto. Ho sporto denuncia contro suo marito per violenza verbale e lesioni. Se decide di farsi visitare da un dottore, dovrà firmare questo documento. Dice che lei è d’accordo nel sollevare il dottore dal vincolo di segreto professionale; in questo modo potremo ottenere i dettagli sulle sue ferite.
Vorrei anche fare qualche foto delle sue ferite al volto, per registrarle come prove.
Sì, firmerò il documento, probabilmente andrò dal mio dottore di famiglia, il dott. Brooks.
Grazie.
Signora Kahn, ci sono alcune organizzazioni che aiutano le vittime di violenze domestiche. Possono aiutarla a trovare e a trasferirsi in un nuovo appartamento o ad ottenere un prolungamento dell’ordine restrittivo per suo marito. Le lascio qualche volantino con delle informazioni se le servono.
Potrei ricevere aiuto senza dovermi recare da queste organizzazioni?
Sì, è possibile. Io raccomando fortemente di contattare questi servizi. Quelle persone sono amichevoli e hanno un sacco di esperienza in casi come il suo. Sono sicuro che potranno darle ottimi consigli anche per telefono.
Bene, la ringrazio. Sono un sacco di informazioni!
Sì, lo sono. Per questo è meglio rivolgersi a degli specialisti per farsi consigliare correttamente sulle decisioni da prendere.
Lo farò. Comunicherete l’incidente ai servizi di Protezione dell’Infanzia e della Gioventù? Si porteranno via i miei figli?
Comunichiamo gli incidenti ai servizi di Protezione dell’Infanzia e della Gioventù solo quando i bambini rimangono personalmente coinvolti in violenze domestiche. Suo marito ha mai aggredito i suoi figli?
No, mai. Non si spingerebbe mai a tanto. Fino ad oggi ha colpito solo me.
Bene, signora Kahn. Ha qualche altra domanda? Vuole che avvertiamo qualcuno così non rimarrà da sola?
Sì, chiamerò un’amica. Magari potrà stare qui stanotte; mi sentirei più sicura.
Non ho nessun’altra domanda, la ringrazio.
Bene. Abbiamo finito e dobbiamo salutarci. Per favore non esiti a chiamarci se suo marito si fa vedere da queste parti.
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